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Posts Tagged ‘review’

MXPX – Plans Within Plans

aprile 12, 2012 Lascia un commento

Chi non muore si rivede. Band di seconda fascia del circo pop-punk californiano anni ’90 con all’attivo almeno un paio di album degni di nota, gli MXPX ritornano a far parlare positivamente di sè con Plans Within Plans. Dopo un decennio poco brillante, volato fra pubblicazioni sottotono e impegni familiari extra-musicali,  i tre di Bremerton, WA riappaiono improvvisamente, brillanti e ispirati. Nelle 13 tracce che compongono l’album ritroviamo tutti gli elementi che sul finire dello scorso millennio li han portati ad un passo dal botto mainstream: ritornelli killer, midtempo e uptempo alternati con sapienza, melodie tra il malinconico e lo spensierato che fanno da contrappunto a stacchi più aggressivi. Il tutto corredato da una produzione secca e “old-school”, ben diversa dai prodotti plastificati che appestano l’attuale mercato pseudo-punk. Con una manciata di acuti da best of: Far Away, Stay On Your Feet e Best Of Times su tutte.

Bel colpo di Herrera e soci, che nonostante qualche chilo in più e qualche ciuffo sbarazzino in meno ci consegnano un lavoro scoppiettante e immediato, in cui fortunatamente l’esperienza accumulata è d’aiuto nell’innalzare lo standard qualitativo e non freno creativo, come a volte accade nei casi di band di ex-giovani rampanti.

A.

Stephen King – L’Ombra dello Scorpione

aprile 11, 2012 Lascia un commento

929 pagine, tanto è servito a Stephen King per dare libero sfogo alle sue elucubrazioni antropo-sociologiche. La trama funge da pretesto, e almeno inizialmente non appare come delle più originali: un virus rilasciato per sbaglio in un centro di ricerca californiano stermina il 99% della popolazione mondiale, il restante 1% deve ricostruire la Società sostanzialmente da zero, fronteggiando tutte le difficoltà del caso. Ciò che rende The Stand -questo il titolo in lingua madre- un gran libro è però l’utilizzo che King fa dei numerosi personaggi, asservendoli allo scopo di sviscerare di volta in volta un aspetto differente della vita umana. Attraverso Larry viene trattato il tema del conflitto fra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere; con Nick, Tom e Pattume quello dei ragazzi “speciali”: sordomuti, autistici, maltrattati; nel contrasto fra Mother Abagail e Randall Flagg, nucleo portante dell’intera opera, riaffiora l’eterna lotta fra Bene e Male; con Glen Bateman si analizzano le fondamenta di Politica e Giustizia, sottolineandone l’importanza nella fondazione di un nuovo corpo sociale. E così via, ogni volto porta uno spunto di riflessione fin quasi a spingere in secondo piano il susseguirsi degli eventi, intrecciati e gestiti in maniera comunque magistrale dall’abile penna di King.

Complimenti al Re dunque, per aver dato alle stampe un’opera che travalica il concetto di romanzo come pura narrazione fungendo da punto di partenza per un’analisi più ampia dell’uomo, del suo habitat naturale e della sua spiritualità. 

A.

Rise And Fall – Faith

aprile 10, 2012 1 commento

Deathwish Inc. Kurt Ballou in cabina di regia. Tanto è bastato per farmi puzzare questi Rise And Fall di copia della copia di Bannon e co. per parecchio tempo, difatti fino a settimana scorsa li avevo sempre mantenuti a debita distanza dal mio stereo. Poi, visto il periodo di vacche magre in ambito pesante, mi son detto “massì proviamo anche loro”. Ed è stata una mossa buona e giusta. Non che i Nostri brillino per particolari innovazioni, ma il loro mestiere lo fanno con perizia e pure un minimo di personalità. Al di là degli iniziali 3-4 pezzi pestoni standard, con lo scorrere delle tracce emerge una discreta originalità negli arrangiamenti, nella cura delle ritmiche e del lavoro delle chitarre che si dilettano frullando con furia hardcore, d-beat, thrash metal e noise. 

I fans di Converge, Integrity e Entombed prendano pure nota e inizino a leccarsi i baffi.

A.